Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta valutando lo smantellamento di Google per il suo monopolio illegale sulla ricerca online.
Recentemente, una sentenza del tribunale di Washington ha stabilito che Google ha costruito nel tempo un monopolio illegale, sfruttando il suo predominio su prodotti come il browser Chrome e il sistema operativo Android per mantenere il controllo sulla ricerca online. Ora, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta considerando misure restrittive che potrebbero includere il smantellamento di alcune delle sue divisioni più importanti, alterando drasticamente il panorama della ricerca su internet.
La decisione, definita “storica”, potrebbe segnare la fine del dominio di Google come lo conosciamo, aprendo la strada a una maggiore concorrenza nel settore tecnologico.
Le accuse di monopolio contro Google
Secondo il giudice distrettuale Amit Mehta, Google ha agito come monopolista per preservare il suo controllo quasi totale sul mercato della ricerca online e degli smartphone, con quote di mercato rispettivamente del 90% e del 95%. Questo predominio è stato mantenuto, in parte, attraverso accordi esclusivi con produttori di dispositivi, come Apple, per preimpostare Google come motore di ricerca predefinito.
Questi contratti restrittivi sono stati considerati un abuso di potere e una violazione delle leggi antitrust. Il Dipartimento di Giustizia ha dichiarato che non basterà semplicemente porre fine a questi accordi per risolvere il problema. Potrebbe essere necessario smantellare alcune divisioni, come Chrome e Android. Che hanno permesso a Google di rafforzare il suo monopolio e impedire ai concorrenti di emergere.
Le possibili conseguenze
Le ripercussioni per Google potrebbero essere significative. Lo smantellamento dell’azienda, se realizzato, rappresenterebbe una delle azioni più severe nella storia delle cause antitrust statunitensi, simile solo allo smembramento di AT&T nel 1982. Le autorità stanno considerando anche di vietare a Google di pagare altre aziende per preimpostare il proprio motore di ricerca e di obbligare la condivisione dei dati con i concorrenti.
Per i consumatori, questo potrebbe tradursi in un aumento delle alternative nel campo dei motori di ricerca e una maggiore trasparenza nelle scelte disponibili. Tuttavia, Google ha avvertito che tali misure potrebbero frenare l’innovazione, in particolare nel settore emergente dell’intelligenza artificiale, dove l’azienda ha investito pesantemente negli ultimi anni.